Egitto by AA. VV

Egitto by AA. VV

autore:AA. VV. [VV., AA.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Touring Editore
pubblicato: 2024-06-28T00:00:00+00:00


Tanis*

Bastarono tre dinastie, dalla XX alla XXII, per fare di Tanis una delle grandi capitali dell’Egitto: splendida perché ispirata alla già splendida Karnak e ricca di santuari, nei quali si veneravano divinità tebane. Potente e bella doveva essere davvero Tanis, se per la sua costruzione non si esitò a riutilizzare materiali provenienti da altre città importanti nella stessa zona – Khatana, Qantir, Avaris, Pi-Ramesse –, già residenze degli Hyksos e dei faraoni ramessidi. Il cumulo di rovine che ne oggi ne indica il sito, nei pressi del villaggio di San el-Hagar, non le dà ragione, immerso com’è in un pianoro spoglio, desolato e arso. Occorre saltare indietro nel tempo con la fantasia per ricrearsi nella mente il fasto e la grandezza di una delle ‘capitali del potere’ dell’Antico Egitto, grazie a ruderi su cui si cominciò a scavare nel lontano 1859 e che hanno restituito splendidi materiali.

L’area del Grande Tempio. Blocchi di obelischi, colossi, architravi, colonne, disseminati ovunque, costituiscono l’unico documento di un santuario del quale si riconosce la porta monumentale di Sheshonq III, priva di fondamenta e costruita riutilizzando blocchi iscritti. La triade sulla destra raffigura Ra, Ramesse e Ptah-Tatenen, mentre oltre il passaggio si trovano i resti delle colonne di Ramesse II e, a sinistra, due grandi pozzi d’epoca tolemaica. A destra si stacca un tratto delle mura in mattoni crudi, composte da ben due cinte successive: quella segnata agli angoli da bastioni risale al tempo di Psusenne; quella più ampia, racchiudente il tempio e la necropoli reale, alla XXX dinastia. All’epoca di quest’ultima dinastia data anche il tempio di Horus, di cui rimangono solo blocchi. Oltre la grande cinta a sud-ovest, ecco l’area del tempio di Mut e Khonsu, che venne aperto durante la XXI dinastia ma rifatto in epoca saitica e tolemaica. Anche del Grande Tempio rimangono grandi blocchi di granito, riferibili a pilastri, obelischi e colonne, ma anche un colosso di Ramesse II. È in questa zona che nell’800 furono ritrovate le famose sfingi dette Hyksos e altre opere del Medio e del Nuovo Regno (ora al Cairo), prelevate in zone vicine da sovrani della XXI e XXII dinastia.



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